Le chiacchiere: è ora! a Carnevale ogni chiacchiera vale!
Siamo in periodo di Carnevale e non mi faccio scappare la ghiotta occasione: cucinare le chiacchiere! Questa volta col ruolo di aiutante, le protagoniste sono le mani di mia mamma.
La loro tradizione risale a quella delle frictilia i dolci fritti nel grasso nell’antica Roma che venivano preparate piu’ o meno in questo periodo.
Diversi sono i modi con cui vengono chiamate. Ogni regione italiana ha il suo nome: bugie (Piemonte, Liguria), cenci (Toscana), crostoni (Veneto), frappe (Lazio).
A Milano il Carnevale si festeggia dopo il resto d’Italia. Infatti Milano non si è mai adeguata alle celebrazioni religiose secondo il rito romano e l’inizio della quaresima e’ la domenica dopo il mercoledì delle ceneri. Si narra che nel IV secolo epoca di Sant’ Ambrogio, il carnevale milanese fosse rinomato e considerato quanto quello veneziano e che i milanesi su richiesta di Ambrogio abbiano atteso per festeggiare il loro vescovo che rientrava in ritardo per un pellegrinaggio.
Un librettino piccolo con i suoi anni è il punto di riferimento e via si comincia!
C’è la ricetta vera e propria , ma le protagoniste sono le mani che hanno tanta ma tanta pratica e velocemente lavorano
Mani che si adeguano al progresso utilizzando una macchina per tirare la pasta munita di motorino.
Poi il tocco artistico con la rotella per tagliare la misura e il nodo che invoglia di piu’.
Si controlla col cucchiaio di legno se la temperatura è stata raggiunta nel momento che si formano delle bollicine intorno e via si frigge.
Certo l’odore del fritto in giro per la cucina non è il massimo ma vi assicuro che il palato e ..l’umore ne godono tantissimo.
E voi ci proverete a cucinare le vostre chiacchiere?
Buon divertimento.